Sez. 1 Sent. 06708 del 13/06/1991

Il porto e la detenzione di carne fresca priva del bollo del Comune di origine e del certificato del veterinario di quest'ultimo Comune, integrando la violazione dell'art. 40 del R.D. 20 dicembre 1928 n. 3298, punita con la sanzione amministrativa (depenalizzata) comminata dal successivo art. 62, comportano la confisca obbligatoria della carne, ex art. 20, quarto comma, legge 24 novembre 1981 n. 869, anche se non venga emessa ordinanza-ingiunzione di pagamento della sanzione pecuniaria. Ad escludere l'applicazione del citato quarto comma dell'art. 20 non basta la circostanza che il porto e la detenzione della carne possano essere consentiti mediante autorizzazione della autorità veterinaria, dovendo ricorrere anche l'altra condizione prevista dal quinto comma del medesimo articolo, e cioè la appartenenza della carne a persona estranea alla violazione amministrativa.

Sez. 1  Sent.  9309 del 9/11/94

Nessun compenso è dovuto per il certificato prescritto dall'art. 40 del R.D. 20 dicembre 1928 n. 3298 per l'introduzione nel Comune di carne fresca altrove macellata destinata agli spacci pubblici ed agli stabilimenti industriali, perché tale certificato, con la dichiarazione del veterinario che la carne appartiene ad animale sano e regolarmente macellato, è richiesto soprattutto per la salvaguardia dell'igiene e della salute pubblica e rientra pertanto tra quelli concernenti gli accertamenti demandati al veterinario per i quali è escluso il compenso dall'art. 61 del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265, a norma del quale quel compenso può essere richiesto solo per i certificati domandati nell'esclusivo interesse del privato, e non per quelli prescritti anche per un interesse pubblico.

Sez. 1 Sent.  2236 del 27/02/98

In tema di vigilanza ed assistenza veterinaria, le competenti U.S.L. possono legittimamente assoggettare a compenso, ai sensi del primo comma dell'art. 61 del T.U. 27 luglio 1934 n. 1265, la rivisita delle carni prescritta dalla norma di cui all'art. 40 del R.D. 20 dicembre 1928 n. 3298, comma primo, lettera c), trattandosi di prestazione veterinaria erogata dalla struttura pubblica a seguito di una richiesta formulata dal privato al solo scopo (del tutto suo personale) di poter introdurre nel Comune di destinazione carni macellate altrove, senza che al riconoscimento del diritto a tale compenso risulti ostativa la disciplina introdotta con il D.Lgs. n. 51 del 1992*, attuativo della direttiva comunitaria 85/73 del 29 gennaio 1985.

*Abrogato dal D.Lgs. 432/98